
Dopo un anno e mezzo di presentazioni digitali da parte dei designer, dai fashion film ai videogiochi, anche a Milano sono ricominciate le sfilate più in presenza che in modalità virtuale.
L’edizione Primavera/Estate 22 della settimana della moda milanese si è conclusa questo lunedì sotto il segno di un entusiasmo e di una voglia di ricominciare e che finalmente fa riassaporare un po’ di quella atmosfera delle fashion week pre-pandemia.
A Milano si sono susseguiti ben 125 eventi in presenza, per un totale di 173 appuntamenti assieme a quelli digitali. Tra i fashion show veri e propri (42, per la precisione), alcuni dei più attesi sono stati sicuramente quelli di Giorgio Armani, Fendi, Versace, Marni e Prada e in tal senso si può dire che le aspettative non siano state disattese.
Miuccia Prada e Raf Simons hanno infatti proposto il doppio show “Synchromic Views” presentato in contemporanea a Milano e Shangai, mentre Donatella Versace e Kim Jones hanno stupito tutti con la collaborazione tra Versace e Fendi: “Fendace”, la sfilata epocale che ha sorpreso tutti in chiusura della Milano Fashion Week.
A offrire un’esperienza unica nel suo genere è stato inoltre Moncler, che, per il suo ritorno nel calendario ufficiale, ha allestito un percorso digitale alla scoperta delle ispirazioni dei designer di Moncler Genius che unirà cinque città diverse: New York, Milano, Shanghai, Tokyo e Seul.
A tornare nella programmazione ufficiale sono stati anche Boss e Roberto Cavalli, che presenterà in passerella la prima collezione del nuovo direttore artistico Fausto Puglisi.
Grandi assenti invece Bottega Veneta e Gucci, che hanno scelto già da alcune stagioni di sfilare in un secondo momento rispetto al calendario di Milano.
E allora, non ci resta che scoprire quali sono state le sfilate più interessanti di questa Milano Fashion Week edizione Primavera/Estate 22.
Sei pronto a questo viaggio insieme a noi?

Fendi X Versace
Quella che ha chiuso la settimana della moda milanese non è stata una semplice sfilata. Parliamo infatti di un evento imperdibile, che con l’hype generato da due colonne portanti dell’alta moda ha richiamato a sé decine di appassionati di fashion, sintonizzati da ogni angolo del mondo per seguire lo show.
Parliamo delle sfilata Fendi X Versace, una collaborazione inattesa e sorprendente sulla quale erano circolati i primi rumors a luglio, quando Kim Kardashian pubblicò sui suoi canali social una foto che la ritraeva a Roma insieme proprio ai direttori creativi Donatella Versace e Kim Jones.
Da lì, è iniziato un progressivo aumento di voci di corridoio quando, a settimana della moda milanese già in atto, alcuni ospiti hanno iniziato a ricevere l’invito per un evento speciale firmato Versace, a soli due giorni dalla sfilata del brand per la Primavera/Estate 2022.
Ed ecco che alla fine la grande sorpresa arriva: una sfilata dedicata ad una collezione esclusiva, alla quale Donatella Versace ha lavorato insieme a Silvia Venturini Fendi e Kim Jones.
Se Donatella ha dato vita alla sua interpretazione di Fendi, Jones ha disegnato Versace, mentre Silvia Venturini Fendi si è occupata della linea uomo.
Con protagonisti e protagoniste d’eccezione sia nel pubblico sia in passerella (parliamo di nomi come Naomi Campbell, Kate Moss, Emily Ratajkowski e Shalom Harlow), la sfilata “Fendace” si è distinta da subito come ben più di una semplice collaborazione. Lo show ha infatti dimostrato come dall’unione di due immaginari apparentemente lontani possa nascere un unico filo conduttore: il racconto dei due heritage non cambia, ma si somma.
Ed è così che l’iconica “F” del logo Fendi trova un incastro perfetto nella greca simbolo di Versace, portando in passerella una mescolanza di codici e virtuosismi che celano la profonda ammirazione che i due direttori creativi sentono l’uno per l’altra.
Vedendo i capi sfilare, possiamo intravedere lo stile Fendi, conservato mantenendo un approccio estremamente elegante ad un guardaroba femminile fatto di tagli sartoriali semplici e identificativi, alternato a elementi punk tipici dello stile di Donatella o dettagli come le stampe bandana -che la designer aveva già portato in passerella con la collezione Versace P/E 22 appena presentata.
Kim Jones a sua volta subisce il fascino delle greche simbolo di Versace, dell’abito nero e di abiti-icona come il Safety Pin Dress (dal quale riprende le spille da balia), mentre Donatella mescola alla pelliccia intarsiata di Fendi i suoi immancabili decori barocchi, i luccichii delle maglie metalliche create da Gianni Versace e i cristalli, usati per ricoprire preziose borse baguette.

Versace
Prima dell’evento “Fendace”, che ha sconvolto i fashion lover di tutto il mondo, c’è stata l’altra sfilata di Donatella Versace: quella che ha presentato la collezione Versace Primavera/Estate 22.
E anche questa sfilata è riuscita a colpire nel segno, con un cast d’eccezione che ha catturato l’attenzione: si va da Dua Lipa all’iconica Naomi Campbell, da Lourdes Maria Ciccone Leon (figlia di Madonna) a Gigi Hadid e Irina Shayk.
Tra i protagonisti della sfilata ce n’è uno che spicca più degli altri e che più degli altri celebra il patrimonio del brand: parliamo del foulard, elemento fondamentale della storia di Versace, una vera e propria tela sulla quale si sono susseguite stampe coloratissime diventate poi un simbolo.
Questo elemento, che ha caratterizzato sin dagli albori le sfilate del marchio, in questa stagione si rinnova e smette di essere un semplice accessorio: diventa provocante, audace e (grazie alla sua natura versatile) si presta a trasformarsi in camicie svolazzanti e miniabiti sensuali.
E proprio sugli abiti notiamo un’altro dei punti fermi dello show: le spille da balia, che tengono insieme i capi e vengono presentate in nuove variazioni di colore che le elevano da accessorio funzionale a vero e proprio elemento decorativo.
Anche l’abbigliamento maschile nasce dai foulard, presentando come sua evoluzione ed elemento chiave della sfilata la camicia in seta dalla vestibilità morbida. Come per la collezione donna, dove abiti in latex, top e gonne cingono il corpo, anche i capi maschili dalle silhouette più rilassate vengono intervallati da un abbigliamento sportivo avvolgente, contraddistinto ancora una volta da latex aderente e top sensuali. Agli abiti formali vengono riservati colori accesi e vitali nei toni fluo del giallo, arancione, rosa e blu -già presenti nella palette del womenswear.

Prada
Se Versace ha fatto parlare di sé con l’inaspettato evento “Fendace”, anche Miuccia Prada e Raf Simons di Prada propongono uno show del tutto innovativo.
Si tratta della creazione di un ponte fra Italia e Cina attraverso due sfilate gemelle, un simbolo della capacità della tecnologia nel superare i confini e riunire una comunità globale con un evento unico nel suo genere.
La sfilata smette di essere solo il mezzo per presentare al pubblico le ultime creazioni, ma diventa lo strumento che mette in contatto due realtà geograficamente opposte, dove, anche se solo per pochi minuti, un parterre di ospiti può osservare esattamente il medesimo spettacolo in totale sincronia, a oltre 9000 km di distanza.
È l’espressione di quel desiderio di condivisione maturato durante il lockdown, che nella sfilata di Prada diventa un tema cardine, uno spunto per una conversazione sul digitale e una sperimentazione di nuovi metodi di comunicazione con un unico obiettivo finale: portare l’attenzione sul futuro del post pandemia.
Secondo la designer, non si può tornare alla normalità: bisogna anzi costruire un mondo nuovo in cui la moda possa essere un punto di arrivo di un lavoro concreto più che di una riflessione.
La moda non può limitarsi a imbellire tutto, non può essere il tappeto sotto al quale nascondere il brutto che non si vuole vedere e non può riproporre costantemente i soliti concetti di eleganza, femminilità e consapevolezza. Se è vero che essi sono il punto di partenza, secondo Miuccia Prada la moda di oggi deve evolvere, non limitandosi a volersi inserire in modelli di femminilità inventati dal potere della cultura maschile e non più in linea con un mondo post-pandemia.

Elisabetta Franchi
Quasi in conclusione della fashion week milanese, si è tenuta venerdì 24 settembre la sfilata P/E 22 firmata 2021 Elisabetta Franchi in una location esclusiva che rispecchia il carattere monumentale della collezione.
Lo show (andato in onda in diretta sul sito ufficiale e sui canali social del brand) si è tenuto infatti nello scenario suggestivo e luminoso di una cava si marmo palissandro di Crevoladossola del Gruppo Tosco Marmi, nella quale le modelle hanno sfilato camminando direttamente sul granito.
La collezione, dal titolo “The Explorer” ha visto un susseguirsi di look che, come ci suggerisce il nome, vogliono simboleggiare la rinascita della donna che ama viaggiare: una donna sognatrice, intrepida, dalla mente curiosa, desiderosa di ricominciare ad esplorare il mondo e vedere nuove destinazioni con gli occhi sempre colmi di meraviglia.
Lo stile femminile della collezione, sottolineato da una palette composta da tinte soft come bianco, marrone, beige e rosa cipria, è costellato da stampe vivaci e motivi che ricordano il mood safari.
Troviamo quindi abiti attillati in tonalità naturali e terrose, combinati a sfumature più morbide e stampe animalier sui tessuti leggeri e fluidi, che richiamano un retrogusto selvaggio di stampo avventuroso.
Grandi protagonisti della stagione P/E 22 portata in passerella da Elisabetta Franchi sono sicuramente i punti luce, che la designer inserisce in ogni outfit in maniera differente. In alcuni look troviamo per esempio grandi orecchini dorati che incorniciano il viso, in altri la luce è invece portata da bottoni oro che risaltano su giacche e camicie -rigorosamente bianche o beige.
Ma a colpire sono soprattutto le proposte ricche di dettagli in cristallo: abiti da sera lunghi o midi decorati con preziose pietre trasparenti in grado di riflettere la luce e rendere la figura affascinante e super femminile.